Wednesday, April 11, 2007

Virtualizzare: Virtualbox

Dopo la puntata di Qemu, ecco il secondo strumento che uso per virtualizzare sistemi in maniera semplice e veloce: Virtualbox!

Sviluppato dalla società tedesca InnoTek, è stato recentemente reso gratuito e rilasciato quasi interamente sotto licenza GPL, motivi per cui il programma ha avuto una rapida e discreta diffusione tra gli addetti ed i media specializzati. La parola d'ordine è semplicità: non offre (per i motivi citati nel precedente articolo) tutte le opzioni di Qemu, offrendo invece un'interfaccia chiara con pochi pulsanti ed un numero ragionevolmente limitato di opzioni. La creazione di nuove macchine virtuali avviene attraverso un wizard dove vengono chiesti il nome della nuova macchina virtuale, il tipo di sistema operativo emulato (tra una lista di varie versioni di linux, windows e altri, oppure un sistema generico), la quantità di memoria di sistema da emulare e l'immagine da usare come disco di boot (con la possibilità di crearne una al volo); altre opzioni configurabili in un secondo momento riguardano la possibilità di: scegliere la sequenza di boot, aggiungere altri dischi, avviare un'immagine di un disco floppy e/o un cd/dvd in fase di boot (praticamente indispensabile per l'installazione di un sistema operativo in una macchina virtuale vuota), redirigere l'output audio via alsa o oss, cambiare le caratteristiche della scheda di rete emulata ed eventualmente aggiungerne altre, attivare il controller usb (solo versione a sorgente chiuso) e attivare un server di desktop remoto rdp (solo versione a sorgente chiuso). A macchina virtuale avviata è possibile interagire col sistema in vari modi: montando un cd (immagine .iso o lettore del sistema host) o un floppy (immagine .iso o drive del sistema host) o un dispositivo usb del sistema host (previa modifica delle impostazioni di accesso ai dispositivi usb del sistema host su cui non mi dilungo), oppure sono disponibili varie combinazioni con un tasto denominato "Host" (di default il tasto ctrl di destra) per eseguire alcune combinazioni di tasti che andrebbero in conflitto con il sistema host (i vari ctrl-alt-del per Windows e ctrl-alt-Fx per i sistemi che usano X11) e come scorciatoie per alcuni eventi di sistema (reset, evento shutdown ACPI, etc...). Alla semplicità di utilizzo aggiungete il fatto che a parità di condizioni sul mio pc risulta spesso visibilmente più veloce di Qemu e avrete una risposta alla domanda su quale dei due programmi uso più spesso!

È disponibile per Windows e per Linux.

2 comments:

DrBrex said...

Mi hai fatto venir voglia di provarlo, vediamo come si comporta :)

The Caffeinated Goat said...

Io mi sono deciso a provarlo dopo aver visto un mio amico sistemista installarci xubuntu in quattro e quattr'otto per provare a farne un server virtuale... da paura!